Il 19 dicembre 2012 ha segnato una svolta storica per le professioni non organizzate in ordini, fra cui anche quella del traduttore: il disegno di legge n° 3270 è stato finalmente approvato dalla Camera e tramutato nella Legge 14 gennaio 2013 n° 4 per dare il via ad una nuova era del mercato del lavoro e delle nuove professioni.
Con questo provvedimento si è dato dignità e status ad oltre tre milioni di professionisti riconoscendo per legge il sistema duale delle professioni composto da Ordini ed Associazioni. Sono interessati dalla normativa anche lavoratori molto qualificati come, per esempio, fisici, traduttori, consulenti, informatici, ...
La legge affida alle libere associazioni professionali, organizzazioni a carattere privatistico ed adesione volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, il compito di valorizzare le competenze dei professionisti ad esse iscritte, attraverso il rilascio di una attestazione di qualificazione professionale che agevola la scelta e la tutela del cittadino/utente.
Per effetto di questa legge ora le Associazioni dei traduttori interpreti, degli storici, degli archeologi, ecc. svolgono le stesse funzioni per i propri iscritti degli Ordini degli avvocati, dei medici, dei commercialisti, ecc.
Ne consegue che, per esercitare la professione di traduttore bisogna essere iscritti ad una associazione di traduttori interpreti, allo stesso modo in cui per esercitare la professione di commercialista bisogna essere iscritti ad un ordine di commercialisti.
Fonte: IATI
La legge affida alle libere associazioni professionali, organizzazioni a carattere privatistico ed adesione volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva, il compito di valorizzare le competenze dei professionisti ad esse iscritte, attraverso il rilascio di una attestazione di qualificazione professionale che agevola la scelta e la tutela del cittadino/utente.
Per effetto di questa legge ora le Associazioni dei traduttori interpreti, degli storici, degli archeologi, ecc. svolgono le stesse funzioni per i propri iscritti degli Ordini degli avvocati, dei medici, dei commercialisti, ecc.
Ne consegue che, per esercitare la professione di traduttore bisogna essere iscritti ad una associazione di traduttori interpreti, allo stesso modo in cui per esercitare la professione di commercialista bisogna essere iscritti ad un ordine di commercialisti.
Fonte: IATI